I CORTICOSTEROIDI Torna alla Home Page
Sono stati i protagonisti delle polemiche al Tour '99. Facendo storcere il naso ai francesi che hanno accusato anche la maglia gialla, l'americano Armstrong, più volte vincitore della corsa, di far ricorso a questi farmaci, "soggetti a restrizione d'uso", secondo i regolamenti; di cui sarebbe stata trovata traccia minima nei test di controllo. I francesi li chiamano impropriamente "corticoidi", ma si tratta dei corticosteroidi, che fanno parte dal punto di vista del regolamento doping delle sostanze "a restrizione d'uso". Ecco un approfondimento sulla natura e l'azione sul fisico di queste sostanze da parte di uno specialista del ramo, il prof. Dario D'Ottavio

Con il termine corticosteroidi, o più correttamente steroidi corticosurrenaIici, si rappresenta una serie di sostanze prodotte dalla corteccia surrenale la cui sintesi è regolata dall'ipofisi attraverso l'ormone corticotropina (ACTH). Del consistente numero di corticosteroidi surrenalici immessi in circolo soltanto alcuni sono significativamente biologicamente efficaci. Sono quelli che si legano direttamente alle cellule bersaglio, mentre i restanti sono inattivi o precursori di molecole attive. La classificazione di questi composti viene effettuata in base alla capacità di poter intervenire sul metabolismo glucidico (gIucocorticoidi); oppure alla possibilità di provocare una ritenzione salina (mineraIcorticoidi) ed all'espletamento di attività androgena ed estrogena. Nel contesto del tema "doping" sono di relativa importanza soltanto i glucocorticoidi.
Il più importante glucocorticoide presente negli esseri umani è
il cortisolo noto anche come idroicortisone. Tale sostanza viene prodotta dall'organismo con ritmo circadiano (prevalentemente nel sonno) in quantità pari a 10 - 20 mg/die. Una volta prodotto ed immesso in circolo
nell'organismo viene legato per circa il 75% ad una proteina specifca (CBG), la quota rimanente e che rappresenta la parte attiva è legata all'albumina.
L'emivita, plasmatica del cortisolo è di circa 60 - 90 minuti, il 20% è convertito in
cortisone e successivamente ambedue le molecole sono inattivate a livello epatico; soltanto l' 1% del cortisolo prodotto viene escreto tal quale nelle urine. L'azione biochimica, di questa sostanza si espieta principalmente a livello del DNA cellulare attivando, od inibendo, zone dello stesso e quindi stimolando o reprimendo la produzione di
proteine geneticamente determinate. Altresì è stato dimostrato che alcune ed importanti reazioni biochimiche possono avvenire soltanto in presenza di glucocorticoidi sebbene la loro velocità sia indipendente dalla concentratone degli stessi. In particolare i glucocorticoidi influenzano il metabolismo dei carboidrati , delle proteine e degli acidi grassi; queste proprietà, in caso di abuso, sono responsabili degli effetti collaterali collegati alla somministrazione di queste sostanze.
I glucocorticoidi stimolano la glicogenogenesi, favoriscono la produzione di glucosio dal catabolismo proteico ed inibisconto la captazione di quest'ultimo da parte delle cellule adipose con consequenziale aumento della lipolisi. In ogni caso lo stimolo alla produzione di
insulina correlato alla glicogenogenesi annulla l'effetto lipolitico facendo in modo che il bilancio finale sia correlato ad un aumento dei depositi di grasso.
Sebbene queste sostanze stimolino la sintesi di RNA e delle proteine l'effetto catabolico esercitato su queste ultime è di gran lunga superiore. Ovviamente tale situazione si verifica quando la concentrazione dei glucocorticoidi circolanti è superiore a quella fisiologica (quindi in caso di
somministrazione) infatti oltre ad un aumentato catabolismo dei grassi, si riscontra un aumentato catabolismo della massa muscolare, della cute, del tessuto linfatico e dei tessuto connettivo;
associata a queste situazioni è evidenziabile una demineralizzazione delle ossa con conseguenti manifestazioni di osteoporosi.
Dal punto di vista terapeutico i glicocorticoidi vengono utilizzati per le loro accertate attività antinfiammatorie ed immunosoppressive; l'attività antinfiammatoria viene espletata attraverso l'inibizione della fosfolipasi A2, aumentando la concentrazione dei polimorfinucIeati neutrofili e
diminuendo quella delle altre categorie in cui sono suddivisi i globuli bianchi. L'inibizione dell'attività della fosfolipasi A2 comporta una diminuzione della produzione di prostaglandine e di leucotrieni fattori determinanti l'instaurazione di un processo infiammatorio.
Qualora applicati localmente i corticoidi provocano una vasocostrizione, con conseguente diminuzione della permeabilità dei vasi sanguigni capillari, e producendo come effetto finale una diminuzione del rilascio di istamina da parte dei granulociti basofili.
Si tralasciano gli aspetti biochimici associati all'attività immunosoppressiva di questi farmaci in quanto non dInteresse per l'argomento in oggetto.
Data l'enorme importanza che a tutt'oggi questi farmaci rivestono per la cura dell'infiammazione e di altri disordini immunitari appare ovvio che la ricerca scientifica sia stata indirizzata verso la realizzazione di molecole sintetiche più efficaci ed efficienti di quelle prodotte dall'organismo. I glucocorticoidi di sintesi, prodotti utilizzando acido colico come molecola basale, differiscono lievemente da quelli naturali, ed in particolare, le modificazioni apportate sono state indirizzate quasi esclusivamente ad aumentare l'emivita delle sostanze stesse lasciando inalterate le attività biochimiche espletate.

Nella tabella qui sotto i glucocorticoidi sintetici più comunemente utilizzati

Glucocorticoidi ad azione breve Glucocorticoidi ad azione intermedia Glucocorticoidi ad azione protratta
Cortisone Triamcinolone Betametasone
Fluocortone Parametasone Desametasone
6-Metilprednisolone Fluprednisolone  
Meprednisone    
Predinsone    
Prednisolone    

Gli effetti collaterali derivanti dalla somministrazione di glucocorticoidi sono consequenziali sia alla quantità della sostanza somministrata che alla durata dei trattamento. Bassi dosaggi e tempi di somministrazione brevi non evidenziano l'insorgenza di effetti collaterali degni di rilievo. Viceversa somministrazioni pari a 50 - 100 mg/die (dose equivalente) comportano la comparsa di arrotondamento e rigonfiamento del viso, aumento della peluria sulle cosce e sul tronco, insonnia ed aumento dell'appetito. Qualora il trattamento, con le sopracitate quantità, venisse protratto nel tempo potrebbe verificarsi l'insorgenza di effetti indesiderati ben più gravi quali: aumento di peso, riduzione delle masse muscolari iperglicemia, osteoporosi ulcere gastriche, psicosi, cataratte, glaucoma, ritenzione di sodio e perdita di potassio, ipertensione arteriosa, micosi ed infezioni batteriche.
In ambito sportivo la somministrazione di corticosteroidi è proibita ad eccezione dell'uso topico (orecchio, occhi, derma) , per inalazione e per via intrarticolare (che comunque deve essere segnalata per iscritto, preventivamente dal medico curante, agli organi competenti). La somministrazione per via rettale è comunque proibita.

Dario D'Ottavio

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